Lugano - 9 marzo 2024 - Il Capo del DFAE, Consigliere federale Ignazio Cassis, e il Capo dell'Esercito, cdt C Thomas Süssli, hanno reso omaggio alla Società svizzera degli ufficiali (SSU) a Lugano. La capa del DDPS, presidente Viola Amherd, si è rivolta agli ufficiali e agli ospiti con un messaggio videoregistrato. Il Consiglio federale era rappresentato da due membri all’assemblea dei delegati, una prima per la SSU.
La proiezione di potere da parte di Stati autoritari in un ordine mondiale multipolare pone sfide importanti per la nostra politica di sicurezza e di difesa. “Il potere della legge sta diventando sempre più la legge del potere”. La brutale guerra in Ucraina dimostra come i conflitti vengano ancora combattuti con mezzi militari tradizionali. La situazione diventa sempre più un test per la prosperità, lo Stato di diritto e la democrazia, anche per la Svizzera. La sicurezza, un esercito forte e la “pace nella libertà” riguardano tutti noi. La SSU si aspetta una forte leadership politica e militare ed è favorevole alla neutralità armata, senza aderire alla NATO.
Il presidente della SSU, col Dominik Knill, ha dato il benvenuto a quasi 200 delegati e ospiti all'assemblea dei delegati presso il Lugano Arte e Cultura (LAC). Nel suo discorso di benvenuto, ha sottolineato il disordine geopolitico, la crescente incertezza nella società e le enormi sfide che la politica, l'economia e l'esercito devono affrontare. Ha ringraziato il Sindaco di Lugano, Michele Foletti, e il Consigliere di Stato del Canton Ticino, Norman Gobbi. Un ringraziamento particolare è stato espresso per il videomessaggio della capa del DDPS Consigliera federale Viola Amherd. Il presidente della Confederazione ha sottolineato che la sicurezza viene nuovamente percepita come un bene prezioso e non viene più data per scontata. C'è una crescente convinzione tra la popolazione che dobbiamo investire di più e più velocemente nelle nostre capacità di difesa.
La SSU si aspetta che l'esercito nel suo complesso sia in grado di adempiere al suo mandato costituzionale e di stabilire rapidamente una prontezza di difesa. A tal fine l'Esercito svizzero deve effettuare investimenti per almeno 40 miliardi di franchi svizzeri entro il 2035+, per evitare gravi lacune nelle capacità. La certezza della pianificazione è assolutamente essenziale. L'esercito segue il primato della politica. I politici devono assumersi la responsabilità dell'1% del PIL entro il 2030. In alternativa, la SSU chiede un credito per la difesa, fruttifero e rimborsabile.
La SSU accoglie con favore le iniziative parlamentari volte a ridurre o rendere più difficile il numero troppo elevato di militi che lasciano il servizio militare per il servizio civile. La SSU è favorevole al modello di servizio obbligatorio di sicurezza e respinge quello del “Service Citoyen”. La SSU è a favore di un'industria della difesa svizzera forte. Non deve essere penalizzata da “club di solidarietà” stranieri nella discussione sulle esportazioni di materiale bellico.
Il capo dell'Esercito ha fatto riferimento al documento "Rafforzamento della capacità di difesa" presentato a metà agosto 2023. L'esercito ha un piano per recuperare la capacità di difesa; le risorse finanziarie determineranno i tempi di attuazione. Il CEs è molto preoccupato per gli armamenti obsoleti che non possono essere sostituiti in tempo da sistemi d'arma moderni, lasciando così insorgere gravi lacune nella capacità. Occorre agire ora e avere una visione a lungo termine della sicurezza. La cooperazione internazionale rafforza una capacità di difesa autonoma e rende l'Esercito svizzero un partner affidabile. Verrebbero assunti solo impegni compatibili con la neutralità armata.
Il capo del Dipartimento federale degli affari esteri Ignazio Cassis, già maggiore dell'Esercito svizzero, ha fornito una panoramica sul suo lavoro come Consigliere federale e di come la situazione geopolitica sia cambiata negli ultimi anni. La Svizzera deve adattarsi al fatto che il mondo sta diventando più imprevedibile e insicuro, ha detto. Ha sottolineato l'importanza della sicurezza e della difesa nazionale per il mantenimento della libertà, della prosperità e della sovranità della Svizzera.
La SSU si impegna per un esercito di milizia forte e credibile. Occorre agire ora e avere una visione a lungo termine della sicurezza. Essere armati “a metà” non costituisce una sicurezza “economica”, ma uno spreco di denaro.
Nell'ambito delle attività statutarie, il Presidente in carica della SSU, il Colonnello Dominik Knill, è stato eletto per un altro anno di mandato.
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